Tutti rimaniamo affascinati davanti a una pietra così preziosa ed elegante come il diamante e vorremmo subito comprarne uno quando entriamo in una gioielleria. Tutti i gioielli e le pietre ci appaiono così lucenti e ci tentano all’acquisto, ma come fai a sapere se stai facendo un affare o se invece, il diamante su cui hai messo gli occhi non è altro che una pietra di scarso valore rielaborata in modo da attirare comunque qualche compratore che vuole rifarsi il portagioie o che deve fare un regalo importante a qualcuno a cui tiene molto e davanti a cui non vuole fare una brutta figura? Scopriamo subito insieme quali sono le caratteristiche del diamante perfetto così da non farsi più ingannare da nessuno!
Le 4C del diamante perfetto
Che sia montato su un anello, su una collana o su un bracciale, il diamante presenta sempre delle caratteristiche fondamentali da osservare prima di procedere all’acquisto, così da verificare che il prezzo a cui lo stai comprando è onesto, o se stai pagando di più fondamentalmente per il suo marchio.
Per iniziare la nostra analisi di verifica che il diamante sia effettivamente di valore dobbiamo tenere a mente la regola delle 4C che invita a prestare attenzione al peso, al taglio, al colore e alla purezza della pietra.
L’unità di misura del peso del diamante è il carato, il quale equivale a 0,2 grammi. Se il diamante che intendi acquistare pesa meno di un carato, allora si parla di centesimi o di punti di carato ed è segnato generalmente da un’etichetta che riporta il valore di 0,50 se si riferisce a 50 centesimi di carato.
Il taglio del diamante è l’unica caratteristica influenzata dall’uomo e corrisponde ai parametri nelle proporzioni di taglio per avere brillanti perfetti che irradino la massima lucentezza, giocando con angoli di taglio e le leggi dell’ottica.
Il colore è quella caratteristica più facile da osservare anche a occhio nudo, senza essere esperti artigiani o gioiellieri, che permette di definire il valore del diamante considerato. Il diamante è una pietra incolore, che talvolta, però, presenta delle gradazioni colorate di grigio o giallo dovute alla presenza di sostanze come azoto e idrogeno. Naturalmente, qualunque gradazione di colore presente nella gemma la va a penalizzare nel suo valore finale.
L’ultima caratteristica che completa la regola delle 4C è la purezza, la quale si riferisce a tutte le impurità che la gemma potrebbe presentare. I parametri osservati per definirne la purezza sono il colore, la forma, la dimensione, la posizione e il numero delle inclusioni.
Come scegliere il diamante perfetto
Scegliere il diamante perfetto può risultare difficile e per questo può essere d’aiuto rivolgersi sempre a gioiellieri professionisti e artigiani qualificati. Il diamante è una pietra il cui valore è strettamente legato alla lavorazione che ha subito prima di arrivare in negozio. L’impatto della lavorazione da parte dell’uomo sulla pietra può esaltare al massimo le sue caratteristiche e, pertanto, renderlo perfetto, oppure può avere un esito totalmente opposto e negativo, e per questo è importante acquistare gemme da artigiani esperti e qualificati.
Storia dei diamanti
L’uso dei diamanti come pietre preziose per i gioielli ha una ricca storia. Si ritiene che il primo diamante sia stato estratto in India intorno al 3000 a.C., ma solo nel 1871 è stata aperta la prima miniera di diamanti in Sudafrica.
I primi esempi conosciuti di gioielli con diamanti risalgono al IV secolo a.C., quando i soldati dell’esercito di Alessandro Magno saccheggiarono gioielli dalla Persia. Infatti, la parola “diamante” deriva dal greco adamas, che significa “inespugnabile”.
Da secoli i diamanti sono considerati l’accessorio per eccellenza e oggi rappresentano il regalo perfetto per celebrare i grandi momenti della vita.
Ma come sono diventati così popolari?
La storia dell’uso dei diamanti come pietre preziose risale a migliaia di anni prima dei tempi moderni, all’antica India e alla Cina. Gli storici ritengono infatti che i primi riferimenti noti all’uso dei diamanti siano stati scritti intorno al 1200 a.C. in testi sanscriti.
A quei tempi, la maggior parte delle persone non aveva accesso ai diamanti perché erano molto preziosi. Solo i re e le regine potevano permetterseli e, anche in quel caso, solo quantità minime venivano utilizzate per la creazione di gioielli. La maggior parte dei gioielli era realizzata in oro o altri metalli. Le uniche eccezioni erano rappresentate da occasioni speciali come matrimoni o incoronazioni, in cui si spendevano ingenti somme di denaro per gemme più grandi come smeraldi o rubini.
Oggi, tuttavia, più persone che mai possono permettersi i diamanti grazie ai progressi della tecnologia che li rendono più facilmente disponibili a prezzi più accessibili.
Caratteristiche chimiche e fisiche dei diamanti
Quando si pensa ai diamanti solitamente viene subito in mente lo scintillio e la lucentezza che li rendono così belli. Ma queste gemme sono molto di più di un bel viso: sono fatte anche di specifiche caratteristiche chimiche e fisiche che le rendono uniche.
La maggior parte delle persone pensa che i diamanti siano chiari o bianchi, ma possono essere anche gialli, blu, verdi, rosa o addirittura rossi. Il colore di un diamante deriva dalle impurità presenti nella sua struttura cristallina, motivo per cui alcuni diamanti appaiono di colori diversi da altri.
Il fattore più importante per determinare il prezzo di un diamante è la sua purezza. La purezza si riferisce alla distanza tra gli atomi di carbonio all’interno della struttura cristallina di un diamante. Se gli atomi di carbonio sono troppo distanziati (quindi meno atomi di carbonio), la luce passerà attraverso la pietra senza rimbalzare, facendola apparire bianca o chiara. Se invece sono troppo ravvicinati (più atomi di carbonio), la luce rimbalzerà più facilmente su di essi e creerà una maggiore dispersione di colori, facendo apparire il diamante rosato o rosso-arancione piuttosto che chiaro come sarebbe il carbonio puro se non ci fossero le impurità nella sua struttura!
I diamanti sono anche chimicamente inerti, cioè non reagiscono con la maggior parte delle sostanze chimiche o degli elementi. Questo li rende ideali per l’uso in gioielleria, in quanto non c’è il rischio di scolorimento o di danni dovuti all’ossidazione o alla corrosione.
Le caratteristiche fisiche dei diamanti li rendono molto popolari per l’uso in gioielleria. Hanno un indice di rifrazione estremo (2,417), il che significa che riflettono quasi tutta la luce visibile che li colpisce. Questo li fa brillare come nessun’altra gemma e li fa apparire brillanti (con un’elevata dispersione). È questo che conferisce ai diamanti il famoso “fuoco”.
Grazie per i preziosi suggerimenti!